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Far Out |
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littleitalyrock.blogspot.it - Giugno 2014 |
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![]() www.mescalina.it 25/01/2014 di Gianni Zuretti |
Mandolin’ Brothers, Far Out, 35 anni on the road e non dimostrarli. |
Blues in Italy - Marzo 2014 ![]() ![]() |
Gennaio 2014![]() ![]() ![]() |
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Marzo 2014 www.blogfoolk.com ![]() |
venerdì 20 dicembre 2013 | www.littleitalyrock.blogspot.com |
LAST MINUTE: Paolo Bonfanti e Mandolin’ Brothers Dall'Oltrepo
Pavese arrivano i Mandolin' Brothers anche loro "del mestiere" visto
che l'esordio risale al 1979, quando erano semplicemente un duo di
country-blues con Jimmy Ragazzon, voce, armonica, chitarra acustica e Paolo
Canevari, chitarre e National steel. Dall'inizio degli anni novanta la line up
si e allargata e adesso i Mandolin' Brothers
sono in sei, una vera roots band con chitarre, sezione ritmica (Joe
Barreca e Daniele Negro), mandolino (Marco Rovino), tastiere e fisarmonica
(Riccardo Maccabruni),oltre ai due originari fondatori. Nel loro
curriculum c'e' la partecipazione al Blues Challenge di Memphis e concerti in Florida ma e' nei festival
nazionali che il loro set e' diventato sinonimo di allegria, energia, buona
musica, dove rigore e fantasia vanno a braccetto e loro dimostrano una ottima
conoscenza dell'american music. Il debutto discografico e avvenuto con For
Real ma la maturita l'hanno
raggiunta nel 2008 con Still
Got Dreams, a cui e seguito 30 Lives! e Moon Road , sorta di diario di
viaggio musicale, registrato ad Austin con la produzione di Mel Bregante. Il
nuovissimo Far Out, realizzato grazie al crowdfounding di amici ed
estimatori, e un po' la summa delle
varie facce espresse dai Mandolin' Brothers nella loro avventura, una solida
piattaforma di roots-rock venato di blues su cui la band inventa le diverse soluzioni, dalle ballate rock come Come On Linda e Nightmare In
Alamo, gran pezzo, con un ottimo
dualismo chitarre-tastiere al fosco voodoo blues di Ask The Devil, dal romantico mainstream rock (la splendida My Last Day) al valzer messicano
intrecciato col jazz di New Orleans di Hey Senorita. Dispongono di un team di autori
intercambiabile, Ragazzon, Maccabruni e Rovino, il che consente varieta e
brio, la solidita chitarristica friziona in modo positivo con la voce malinconica e nasale e l'armonica di Jimmy Ragazzon (
tra Dylan e l'epica western) mentre il mandolino e la fisarmonica portano a galla l'America profonda che pulsa
nei loro cuori e pianoforte e organo pensano ad amalgamare il tutto come hanno
insegnato all'Universita di Memphis. Il sound dei Mandolin' Brothers e antico e
moderno al tempo stesso, e non sfuggono i riferimenti al groove rock delle jam
band, Someone Else occhieggia ai
Doobie Bros., da qualche altra parte si sente odore di Little Feat, Short Long Story si dibatte tra
accelerazioni e rallenty, Lotus Eaters e'
California ariosa e solare e Sorry If sta
tra Pogues e Blues Traveller con la
pindarica armonica di John Popper in
azione. La brava Cindy Cashdollar
mette invece la sua Weissenborn guitar al servizio del dolente Delta blues di Circus mentre Jono Manson e un po' dappertutto, produzione compresa. Un plauso ai
testi, in Black Oil si parla di disastri ambientali e profitti delle
compagnie petrolifere, in Bad Liver
Blues, Jimmy Ragazzon ci racconta con coraggio del suo fegato.
Veri e autentici, non c'e' che dire, anche se nati nel pavese e non sulle strade
che dal Mississippi corrono verso la Louisiana, Far Out e frizzante come un prosecco dell'Oltrepo. Ottime le foto e la grafica di copertina, molto Grateful Dead.
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Cheapo Music Web Magazine |
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Recensione del 23/03/2014 | |
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La svolta per la cover band di Jimmy Ragazzon e Paolo Canevari arriva negli anni ’90 quando entrano in gioco fisarmonica, pianoforte e il mandolino, la band pavese si butta a capofitto nelle visioni melodiche tra il Texas e il Messico, anche a costo di perdercisi, ma dando anima ai Mandolin’ Brothers. Far Out con la produzione di Jono Manson (anche alla chitarra), e ospiti illustri (John Popper (Blues Travelers) Ed Abbiati (Lowlands) ed altri amici), è il disco più ricco e anche più bello dei Mandolin’ Brothers "Siamo più lontani dal nostro stile solito, ma la nostra intenzione, quando abbiamo scelto il titolo ’Far out’ era recuperare il suo significato positivo di fronte ad una cosa bella: ’far out’ era un modo di dire del movimento flower power, di fronte a una cosa che t’incantava. E questa idea si ritrova anche nella copertina dell’album, dai toni psichedelici". |
Freak Out Train lo sbilancia verso il Sud degli States e qui risiede la sua forza,
convincono nel rock rustico di Come On Linda e Someone Else e lo fanno grazie all’energia
che mettono in campo, slide guitar, armonica e l’organo entrano ed escono dai quei bordi o
dai limiti di una scena cantautorale a stelle e strisce nella genesi delle forme acustiche di Circus.
I Mandolin’ Brothers le manipolano, le lavorano in Short Long Story e le lasciano lavorare dal rock in Nightmare In Alamo,
Ask The Devil e Sorry If, in un coinvolgimento talmente intenso da lasciare su Far Out un segno profondo.
Un giro continuo, dal Texas che si muove sinuoso e sottotesto per buona parte di Lotus Eaters,
My Last Day, prima di esplodere al confine Messicano in tutta la sua evidenza in Black Oil,
e tira dritto verso quella sorta di viscoso impasto di New Orleans con la pianistica
Hey Senorita con nel mezzo la bluesy ballad di Bad Liver Blues, composto dalla traslucida
e vaga malinconia che si affaccia sul Mississippi. I Mandolin’ Brothers ne varcano la porta ma Far Out non s’inceppa.
Il sogno continua. |
Discoclub: passione musica |
discoclub.myblog.it |
Posted on 22 gennaio 2014 |
Tra I Primi "Italiani Per Caso", Sempre Più "Americani", Per Scelta E Sempre Più Bravi! Mandolin’ Brothers - Far Out ![]() Mandolin’ Brothers "Far Out" Ultra Sound Records/IRD e download digitale "Scusate il ritardo", come disse qualcuno, ma prima era troppo presto per farla, poi travolto dagli eventi e da una salute negli ultimi tempi non fantastica (niente di grave), mi ritrovo ad arrivare quasi buon ultimo a fare la recensione per questo Far Out dei Mandolin’ Brothers, che anche se fatta con ritardo non inficia certo la qualità del disco, rimane sempre un grande album e, in ogni caso, questo sabato, il 25 gennaio, ci sarà pure il concerto di presentazione ufficiale in quel di Pavia a Spazio Musica, praticamente esaurito mi dice il buon Jimmy (anche se perplesso per il ritardo di chi scrive, nella foto qui sotto, riciclata da altri vecchi Post) www.youtube.com . ![]()
Il titolo della recensione fa riferimento ad un modo di dire che ho coniato per quelle band, italiche di natali,
ma "americane" nel cuore e nella musica, che agiscono in Italia, ed in particolare nella zona di Pavia e dintorni,
dove evidentemente si respira l’aria (virtuale) del Texas o del Tennessee, per citare due stati molto musicali degli USA,
ma non ci sono, purtroppo, le stesse temperature. Fortunatamente le brume e le nebbie delle bassa Padana non hanno "nascosto"
l’ispirazione di Jimmy Ragazzon e soci, che per l’occasione sfornano un disco tutto scritto da loro: come direbbe Mourinho,
Zero Covers! E che disco! Almeno il produttore è americano, Jono Manson, anche se quasi
naturalizzato italiano, mentre gli ospiti vengono da entrambe le rive del Po. Qualcuno da molto lontano,
tipo Cindy Cashdollar e John Popper, oltre al citato Jono, altri vengono da appena girato l’angolo, Edward Abbiati e
altri che vi citerò nei vari brani, perchè, visto il ritardo, cosa ti ho pensato?
Almeno una bella recensione track-by-track, come si usa(va) per gli album "importanti", nelle riviste musicali serie! |
Il blog della Vinyl Legacy Association www.lateforthesky.org |
MANDOLIN’ BOTHERS F a r O u t di Paolo Baiotti |
Posted on 4 febbraio 2014 |
MANDOLIN’ BROTHERS F a r O u t 2013 Ultra Sound Records Ho riascoltato For Real, esordio dei Mandolin’ Brothers, prima di Far Out e mi sono reso conto dei progressi di quella che ormai si può definire la migliore band texana casualmente proveniente dalla provincia pavese. La storia dei Mandolin è ultratrentennale: Jimmy Ragazzon (voce, armonica e chitarra acustica) e Paolo Canevari (chitarra elettrica e slide) esordiscono come duo acustico nel ’79. Due anni dopo nasce la prima formazione elettrica e solo nel duemila pubblicano For Real, dopo numerosi cambi nell’organico e uno spostamento graduale dal blues al roots rock. La loro produzione discografica è parca: Still Got Dreams del ’08 è un buon disco di americana nel quale si inseriscono alla perfezione le tastiere di Riccardo Maccabruni, nuovo acquisto insieme al basso di Joe Barreca che completa la sezione ritmica con lo storico batterista Daniele Negro. Due anni dopo realizzano il sogno americano registrando in studio ad Austin con Merel Bregante, Sarah Pierce e Cindy Cashdollar e suonando nei club del sud con ottimi riscontri. Il risultato è Moon Road, un doppio che comprende un mini album con sei tracce e un dvd con le immagini del tour e delle registrazioni. Le celebrazioni continuano con 30 Lives!, eccellente disco registrato dal vivo nello storico locale pavese Spazio Musica con alcune covers che riassumono le influenze del gruppo (Little Feat, Ry Cooder, Steve Earle, il blues, David Crosby). Ma ora con Far Out mi sembra che i Mandolin’ abbiano cambiato marcia. Finanziato anche da uno zoccolo duro di appassionati con un riuscito crowdfunding e registrato negli studi Ultra Sound e Raw Wine nel pavese, mixato e prodotto da Jono Manson con il quale hanno condiviso il palco più volte in passato, il disco ha un suono, una forza e una compattezza sorprendenti, degne delle migliori produzioni di americana. La ritmata Freak Out Train apre il dischetto sulle tracce di John Fogerty e Bruce Springsteen, giovandosi dell’amalgama tra la slide di Canevari e il piano barrelhouse di Maccabruni. Il coinvolgimento di tre autori e cantanti (Ragazzon, Maccabruni e il nuovo acquisto Rovino) contribuisce alla varietà della scrittura e delle atmosfere. Come On Linda, scritta e cantata da Ragazzon e Rovino, ha un andamento trascinante e una melodia che conquista, mentre la pianistica Someone Else di Maccabruni non mi convince vocalmente, ma è arricchita da una chitarra incisiva. Nella melanconica ballata Circus spicca la Weissenborn guitar di Cindy Cashdollar, ospite del disco unitamente a John Popper, riconoscibile all’istante con la sua armonica nella trascinante Sorry If. Non mancano un paio di tracce blues, l’aspra Ask The Devil e l’essenziale Bad Liver Blues con l’armonica di Ragazzon in primo piano. Ogni brano è degno di menzione, dall’evocativa Nightmare In Alamo al fluido country rock Lotus Eaters, dall’intensa Short Long Story all’atto di accusa di Black Oil che ospita la voce di Ed Abbiati dei Lowlands. Il disco è chiuso dalla ballata My Last Day e da Hey Senorita, delizioso quadretto tra New Orleans e Messico, conferma delle molteplici influenze del gruppo e delle capacità non indifferenti di esprimersi in stili diversi, ma complementari. Il cd è reperibile sul sito www.ultrasoundrecords.it. |
highwayitaly.blogspot.it |
venerdì 24 gennaio 2014 |
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Mandolin’ Brothers | |
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Si può spiegare Far Out dei Mandolin’ |
viene da un’insolita e instabile quel tanto che basta miscela di esperienza e istinto. Del primo ingrediente di questa gioiosa nitroglicerina, i Mandolin’ Brothers ne hanno in abbondanza, essendo sulla strada da oltre trent’anni. Del secondo, sono ancora così appassionati, e in Far Out a tratti si sente persino a livello epidermico, da essersi lasciati alle spalle, senza troppe esitazioni, anche un disco (splendido) come Still Got Dreams. Con Far Out, e lo dice il titolo stesso, si sono allontanati da casa, parecchio, e in effetti la confluenza di intenzioni tra Mandolin’ Brothers e Jono Manson ha prodotto qualcosa di diverso, rivelando un’elasticità e una visione, in prospettiva, del tutto inedite. I capolavori sono altri, d’accordo e nessuno in questa sede ha intenzione di contraddire i giudici, i critici e le enciclopedie. I Mandolin’ Brothers (e Jono Manson, che abbiamo adottato) vivono il rock’n’roll in un altro modo, che poi è quello giusto. Con un riff in più e il volume leggermente alticcio, che è poi il senso giusto con cui accostarsi a Far Out. (Eddie Spinazzi) |
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febbraio 2014 ![]() ![]() |
mia pavia.it |
Articolo n. 12148 del 24 gennaio 2014 |
Far Out![]() |
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Il disco vede la partecipazione di altri ospiti illustri quali Cindy Cashdollar (Bob Dylan, Van Morrison, Rod Stewart ecc.),
John Popper (Blues Travelers), Edward Abbiati (Lowlands) Stefano Bertolotti (Chemako) la TPN Horn Section
(Andres Villani, Max Paganin, Claudio Perelli e Marco Grignani). |
D i c e m b r e 2 0 1 3 |
by Cindy Cashdollar |
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G e n n a i o 2 0 1 4 |
by Claudio Giuliani |
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G e n n a i o 2 0 1 4 |
by Paolo Bonfanti |
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